PPR vs PIANO CASA | conflitti e applicazioni nelle zone agricole
conflitti e applicazioni del PIANO CASA e del PPR nelle zone agricole della Sardegna
|architettura & diritto|
La multidisciplinarità è alla base di ogni progetto, infatti l’architettura e l’ingegneria spaziano di continuo nei campi delle materie più diverse e a volte li invadono.
Oggi sempre di più si ha una stretta connessione fra l’architettura e il diritto. Leggi, normative, circolari, direttive si moltiplicano giorno dopo giorno e spesso siamo costretti a correre su un sottile filo che ci separa dall’illegalità. Ecco perché con l’aiuto di Teresa, esperta in materia, proviamo ad approfondire e fare chiarezza su alcune tematiche da voi proposte.
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|argomento 01|
Qual’è la superficie necessaria per costruire in zona Agricola? È sufficiente 1 ettaro oppure sono necessari i 3 ettari previsti dal PPR?
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Le disposizioni normative vigenti nella nostra regione consentono la realizzazione di edifici residenziali in zona agricola! E’ opportuno , però, verificare quali sono i limiti e le condizioni. La legge regionale n. 4/2009 riconosce espressamente il paesaggio rurale come meritevole di tutela e, attraverso uno sviluppo sostenibile delle attività agricole, mira a consentire un corretto e razionale utilizzo del territorio, da un lato, salvaguardando le peculiarità delle zone agricole dallo sfruttamento senza controllo e, dall’altro, favorendo lo sviluppo dell’esercizio delle attività connesse all’agricoltura. In particolare tale disciplina è contenuta nell’art. 13 bis della legge reg.4/2009 che richiama espressamente il D.P.G.R. 3 agosto 1994, n.228. La condizione necessaria per la costruzione di residenze in zona E consiste nel fatto che gli edifici per la residenza nelle aree agricole devono essere connessi, non alla generica attività agricola e zootecnica da svolgere sul fondo, ma alla diretta conduzione di tale attività agricola e zootecnica da parte di colui che richiede la realizzazione di tali edifici,indipendentemente da qualificazioni soggettive come imprenditore agricolo o coltivatore diretto. Gli edifici abitativi nelle aree agricole possono, inoltre, essere destinati a residenze per dipendenti di imprese agricole o zootecniche. Non sono, quindi, autorizzati edifici residenziali o ricettivi slegati dall’attività agricola, come recentemente ribadito anche dalla Corte di Cassazione con la sent. Sez.III 9 marzo 2012, n. 9369. La legge, inoltre, ha fissato la misura di un ettaro per poter costruire nell’agro, ma ha lasciato ai Comuni la possibilità di innalzarla. Più precisamente viene operata una distinzione tra le aree agricole che si trovano negli ambiti costieri del PPR e quelle che invece ricadono all’esterno. Per la prime è previsto che la superficie minima di intervento sia di un ettaro incrementabile, con apposita deliberazione del consiglio comunale, fino ad un massimo di tre ettari. Per le aree agricole ricadenti all’esterno degli ambiti costieri del PPR si applicano le norme del DPRGR 228 del 3 agosto 1994 ( “Per le residenze, la superficie minima di intervento è in via generale stabilita in ha 1,00, salvo quanto diversamente disposto dagli strumenti urbanistici comunali”). Nel corso degli anni sono sorte divergenti interpretazioni che hanno comportato che i Comuni rivolgessero numerose richieste di chiarimenti alla Regione. Da qui è sorta, quindi,l’esigenza di diramare linee guida con l’obiettivo di una uniforme applicazione dell’articolo 13 bis della legge regionale 4 del 2009 (Piano Casa) poi modificata dalla legge 21 del 2011. Si tratta, in particolare, degli indirizzi applicativi contenuti nell’allegato alla Delib.G.R. n. 20/29 del 15.5.2012 In tale atto dell’esecutivo regionale si chiarisce il richiamo contenuto nell’ultimo comma dell’art. 13 bis in oggetto alle disposizioni del comma 3 dell’articolo 1 della legge regionale 4 agosto 2008, n. 13, che fa riferimento al periodo transitorio di adeguamento degli strumenti urbanistici comunali al piano paesaggistico come arco temporale nel quale l’articolo 13 bis trova, comunque, applicazione. Si specifica, inoltre, che il suddetto richiamo , fa riferimento al superamento di disposizioni del Piano Paesaggistico Regionale in contrasto con le disposizioni previste dallo stesso articolo 13 bis. La delibera di giunta risolve i dubbi precedentemente sorti riguardo il rapporto intercorrente tra legge regionale del 2009 e PPR affermando che devono intendersi ricomprese nell’abrogazione tutte le disposizioni del PPR che sono incompatibili con quanto disciplinato dalle norme di legge, in relazione agli stessi argomenti, identificando l’articolo 13 bis come unico riferimento normativo in materia di tutela, salvaguardia e sviluppo delle aree destinate all’agricoltura. Nel documento sono inoltre contenuti indirizzi specifici per le diverse tipologie. Si va dalle residenze ai fabbricati e agli impianti connessi alla conduzione agricola, zootecnica e all’itticoltura del fondo, alle strutture funzionali nei boschi, negli impianti arborei industriali, alle strutture per il recupero terapeutico dei disabili e per le strutture per agriturismo Concludendo è necessario, però, precisare che data la validità a termine del Piano Casa anche le norme sulle costruzioni in zona agricola possono essere considerate a tempo determinato. Le persone interessate devono quindi affrettarsi e cogliere quest’opportunità entro il 24 Novembre 2014.
Buona giornata.
Teresa
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Salve, copio ed incollo una frase contenuta nella delibera sopra citata:
“La condizione necessaria per la costruzione di residenze in zona E consiste nel fatto che gli edifici per la residenza nelle aree agricole devono essere connessi, non alla generica attività agricola e zootecnica da svolgere sul fondo, ma alla diretta conduzione di tale attività agricola e zootecnica da parte di colui che richiede la realizzazione di tali edifici,indipendentemente da qualificazioni soggettive come imprenditore agricolo o coltivatore diretto.”
La mia domanda: è obbligatorio esser imprenditori agricoli o coltivatori diretti per una nuova costruzione in aree agricole!?
grazie, a presto
Salve Roberto, grazie per la visita. Grazie al piano casa, essere imprenditori agricoli non è indispensabile per realizzare una nuova costruzione in zona agricola.
Saluti
Davide
eppure trovo seri problemi di interpretazione nel mio comune (Sarroch), che afferma il contrario nonostante sia scritto nero su bianco!
Grazie Davide, buon lavoro
Consiglio di consegnare una richiesta ufficiale, in maniera tale da ottenere una risposta dall’UTC per iscritto, con riferimenti normativi e motivi ostativi. In questo modo eventuale negligenza potrebbe essere sottoposta all’attenzione degli uffici regionali o valutata in sede legale.
grazie a voi della visita
buon lavoro e buona giornata
davide